TRA ARTE E ARTIGIANATO
una passeggiata a Venezia tra luoghi
d'arte, artigianato, e calli veneziane

Tra arte e artigianato a Venezia ecco una idea di una passeggiata con un itinerario pensato per voi.

Gallerie d’Arte e artigianato

Un tesoro da Scoprire

Venezia, città d’arte per eccellenza, presenta infinite possibilità di scoperta, dalle grandi collezioni museali alle gallerie, un tempo spazi quasi esclusivi per artisti, critici e appassionati, oggi ricercate anche da un pubblico che sempre più vuol avvicinarsi alla conoscenza dell’arte.

In una città ricca di storia, di arte e di eventi, immancabilmente, l’artigianato e il talento creativo, fioriscono.

Ecco allora per il nostro lettore un ideale itinerario che da una prestigiosa collezione pubblica ci porterà a due tra le più note gallerie veneziane.

Maggio a Venezia
un itinerario tra arte e artigianato

Partiamo da Ca’Pesaro, splendido palazzo affacciato sul Canal Grande, capolavoro dell’architettura barocca veneziana, oggi sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, inserita nel patrimonio dei Musei Civici della città.

Iniziamo da San Polo a meno di dieci minuti dai due poli nevralgici di Rialto e Stazione ferroviaria, Ca’ Pesaro offre la possibilità di ammirare una delle più belle raccolte di opere d’arte della città. Oggi c’è un’occasione in più per concedersi una visita alla Galleria, la donazione, da poco presentata, di Gemma De Angelis Testa.

Si tratta per estensione e qualità di una delle più importanti donazioni ricevute dal museo, composta da un centinaio di opere di protagonisti della scena artistica contemporanea.

Da Ca’Pesaro in direzione Rialto, si arriva presto all’iconico ponte secentesco da dove possiamo ammirare le splendide vedute su entrambi i lati del Canal Grande.

Dirigendosi verso campo San Salvador e poi San Luca, imboccando da quest’ultimo Calle dei Fuseri. Oltrepassato il ponte e prendendo a destra si arriva dopo pochi metri in Campo San Fantin. Qui troviamo la Bugno Art Gallery, una delle più rappresentative gallerie d’arte veneziane, a pochi passi dal Gran Teatro La Fenice e l’Ateneo Veneto, a cui si è aggiunto il suggestivo pied-à-terre adiacente inserito subito alla destra, in una tipica “corte” denominato appunto, In Corte.

La galleria Bugno annovera inoltre, tra le sue collezioni, opere di artisti contemporanei e noti autori della fotografia. Da Campo San Fantin proseguiamo per l’ultima nostra meta, sbucando ad un passo da San Marco e dalla sua Piazza, cuore pulsante della città. Siamo in Calle Larga XXII Marzo, una delle vie più ricercate dal turismo, quella delle grandi “griffe” internazionali.

Qui non ci si può sbagliare, un atrio con due grandi vetrine aprono le porte alla Galleria d’Arte Contini, non solo una galleria, ma un vero e proprio scrigno d’arte.

Presto, a partire da giugno, proprio a Julio Larraz, pittore realista considerato tra i maggiori esponenti dell’arte caraibica, la Galleria d’Arte Contini dedicherà una grande mostra retrospettiva dal titolo “The Allegory of dream”.

Ma non poteva mancare un artigiano che con l’arte orafa si presta a essere inserito in questo percorso.

La Gioielleria Dogale ne è un esempio e Giorgio Berto, uno degli ultimi maestri orafi rimasti in città, ne è il suo mentore.

Con i figli Alessandro e Ursula gestisce con la passione che solo un vero artigiano può avere nei confronti di quella che considera un’arte, il suo atelier, lavorando dal vivo l’oro.

Chiunque con i propri occhi può vederlo far nascere piccoli oggetti preziosi e unici, come lo sono i “Moretti veneziani”, un gioiello della antica tradizione, pensato per rappresentare la vittoria di Venezia sui pirati turchi e che alla Dogale si produce praticamente da fine anni ’50.

Altre preziose proposte sono rappresentate dagli anelli con pietre incise; dagli anelli Chevalier con stemmi nobiliari e dai gioielli Vanitas, ovvero i memento mori a soggetto teschio: da quelli allegri e vivaci, a quelli in stile messicano o rock. Così, per l’atelier di Giorgio Berto sono passati la contessa Marzotto, il finanziere Robert de Balkany e clienti esigenti dell’aristocrazia europea, ma anche galleristi, stilisti e grandi imprenditori da tutto il mondo. Chi ha il piacere di assistere alla sua arte potrà scoprire la Gioielleria Dogale a due passi da Piazza San Marco. Imboccando Calle della Canonica, posta sulla sinistra guardando la Basilica, si passerà l’omonimo ponte fino, dopo pochi metri, ad incrociare le sue vetrine.

 

Gallerie d'arte botteghe artigiane e musei

Percorso di Visita per una passeggiata per le calli di Venezia

Come già avete letto la nostra passeggiata inizia dalla Casa-museo di Mariano Fortuny  e partendo da quel punto la mappa vi accompagnerà lungo una passeggiata tra le calli di Venezia. Un percorso tortuoso a volte ma che è stato pensato per accompagnarvi lungo calli che spesso non vengono attraversate se non dai veneziani Senza per questo farvi perdere le iconiche vie dello shopping, la Piazza San Marco e farvi arrivare da un lato non consueto nella lunga e particolare Strada Nova, che vi porterà fino all’antico Ghetto di Venezia.

Mariano Fortuny la sua Casa Museo

Il nostro itinerario parte dal sestiere di San Marco e da un palazzo noto come la Casa-museo di Mariano Fortuny, oggi facente parte dello straordinario patrimonio della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Siamo a San Beneto, un campo nascosto, come tanti in città, che assume forse già solo per questo un valore particolare. Ci si arriva da Calle della Mandola, frequentata via di negozi che unisce Campo Manin a campo Sant’Angelo.

Mariano Fortuny, nato a Granada nel 1871 da una famiglia di artisti che si trasferì a Venezia nel 1889 nel palazzo già noto come Palazzo Pesaro Orfei, è stato un genio assoluto.

Nella sua vita si dedicò alla pittura, all’incisione, alla scenografia, alla tecnica della scena e della illuminazione, alle arti applicate. Con la moglie Henriette Negrin concepì inoltre creazioni di moda con applicazioni e fantasie di tessuti che sono passate alla storia.

L’occasione per scoprire, o meglio, riscoprire questo luogo dal grande fascino, fucina di idee e invenzioni, è l’apertura del secondo piano del palazzo, con un nuovo affascinante allestimento di oggetti inediti e un focus sull’arte dell’incisione collezionata da Mariano e dal padre, noto pittore, e praticata dai due in modo così originale, da influenzare la grafica del tempo per stili, temi e procedimenti.

Il prezzo del biglietto singolo è acquistabile online a € 11,00 

Mariano Fortuny, nato a Granada nel 1871 da una famiglia di artisti che si trasferì a Venezia nel 1889 nel palazzo già noto come Palazzo Pesaro Orfei, è stato un genio assoluto.

Nella sua vita si dedica alla pittura, all’incisione, alla scenografia, alla tecnica della scena e della illuminazione, alle arti applicate. Con la moglie Henriette Negrin concepì inoltre creazioni di moda con applicazioni e fantasie di tessuti che sono passate alla storia. Vi rimando alla pagina del museo per i dettagli

Micromega l’arte al servizio dell’ottica

Riprendendo il nostro percorso da Calle della Mandola, ci si dirige sulla destra verso Campo Sant’Angelo e Campo Santo Stefano. All’altezza del monumento dedicato a Nicolò Tommaseo prendiamo sulla sinistra Calle dello Spezier e seguendo il flusso verso San Marco, dopo Campo di S. Maria del Giglio troveremo sulla sinistra le raffinate vetrine di Micromega.

Qui, Roberto Carlon, fondatore e patron dell’azienda e il suo team, presentano nel negozio-laboratorio il loro progetto nato da una lunga ricerca e sfociato in un prodotto essenziale, leggero e resistente, che ha saputo fondere l’uso di sofisticate tecnologie all’abilità e alla profonda esperienza artigiana che hanno conquistato clienti famosi quali Elton John, Yoko Ono, Norman Foster, Emma Thompson e prestigiose recensioni da testate come Vogue, Corriere della Sera, New York Times.

Oltre al negozio, dove vi sono esposte le ultime creazioni, Micromega si avvale di un prezioso Laboratorio (in Fondamenta Zaguri), cuore pulsante della produzione, che unisce all’abilità ed esperienza artigiana l’uso di sofisticate tecnologie. Non solo, Micromega oggi ha saputo unire la sua produzione ad una promozione di attività culturali ed artistiche in una iniziativa chiamata MAC (Micromega Arte e Cultura) che offre, in un vicino spazio in Campo San Maurizio, appuntamenti e serate dedicate all’arte, alla letteratura e alla poesia. Vi rimando alla pagina di Micromega 

Bugno Art Gallery

Proseguendo verso San Marco arriviamo in via XXII Marzo, la strada dei brand internazionali. Sulla sinistra prenderemo da qui Calle del Sartor e in pochi metri ci troveremo in Campo San Fantin contraddistinto dalla facciata del più celebre teatro della città, il Teatro La Fenice.

Praticamente di fronte ecco apparire le opere di una galleria d’arte, una delle più note della città: la Bugno Art Gallery diretta da Massimiliano Bugno.

Fondata nel 1991 e tenutaria di due importanti archivi di artisti nati nel primo decennio del Novecento, quelli di Armando Pizzinato e Mario De Luigi, oggi si distingue per la continua ricerca tra modernità e contemporaneità, incrociando maestri veneziani del Novecento come, oltre ai due citati, Santomaso, Guidi, Tramontin, Vedova, con artisti più recenti, quali Mario Schifano e Salvo, i veneti Morago e Gardenal, gli internazionali Joe Tilson e Gavin Rain.

Un focus particolare della galleria è poi quello rivolto alla fotografia che annovera tra gli autori, Luca Campigotto Andrea Morucchio e Marco Zanta.

Alla galleria si affianca poi un ulteriore e suggestivo spazio chiamato “in Corte”, luogo dedicato a progetti curatoriali di artisti già affermati..

Luogo ideale di ritrovo tra artisti e appassionati d’arte questa galleria offre il plus oltre che per la sua centralità, per essere situata in uno dei luoghi di punta della cultura veneziana, tra il Gran Teatro La Fenice e l’Ateneo Veneto. Per i dettagli ecco la pagina di Bugno art Gallery

Ely’s Venice Gallery

Una volta di nuovo in strada prenderemo, all’angolo della Galleria, la Calle drio la Chiesa per proseguire all’incrocio, fino a Calle dei Fuseri. Attraversato il ponte e dopo qualche metro sulla destra troveremo Ely’s Venice Gallery, spazio dedicato ad uno dei simboli della venezianità nel mondo: la lavorazione del vetro.

Nata da un’idea di un appassionato con l’intento di realizzare un ritorno agli antichi albori, cioè di riportare nel cuore della città quello spirito artigiano che un tempo non lontano identificava Venezia, questa galleria spicca come un vero e proprio showroom di sculture classiche in vetro di Murano e, al tempo stesso, come un luogo in continua evoluzione, capace di stupire in maniera diversa ogni volta che lo si visita.

Qui, in un ambiente che si rifà agli antichi palazzi della Serenissima, si possono ammirare, con i grandi classici della tradizione, come i cavalli rampanti o i goti (bicchieri) muranesi, vere e proprie chicche da collezione, come scarpe in cristallo (in stile Cenerentola) o imbarcazioni dalle forme fantasiose.