Un’esplosione di luce, di colore, di energia… è la nostra immagine di copertina. Ma cosa c’entra tutto questo con Venezia?

La storia

Siamo agli inizi degli anni Cinquanta,  Peggy Guggenheim affermata collezionista, si è da poco stabilita a Venezia in un palazzo affacciato sul Canal Grande, unico, diverso da tutti, Ca’ Venier dei Leoni.

Poco prima, nel 1948, aveva conquistato l’attenzione delle prime pagine esponendo la propria collezione all’Esposizione internazionale d’Arte della Biennale: il clamore suscitato da quelle opere fu enorme… grazie a lei, in Europa, sbarca una nuova espressione artistica. 

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L’attenta e appassionata visione di Peggy Guggenheim non si ferma però qui e il suo “fiuto” cerca di cogliere anche ciò che le sta più vicino, sono quei valori rappresentati da alcuni artisti veneti come Tancredi, Emilio Vedova, Edmondo Bacci.

Edmondo Bacci alla Guggenheim

Ed è proprio di quest’ultimo, l’opera che oggi possiamo apprezzare in una importante retrospettiva dal titolo “Edmondo Bacci. L’energia della luce” che proprio la Collezione Peggy Guggenheim propone in questi giorni al pubblico.

La mostra, presenta una serie di opere fondamentali disposte in un percorso critico per comprendere l’evoluzione di quel linguaggio – lo spazialismo – che tanto colpì la mecenate americana, ma che altrettanto sorprese Alfred H. Barr Jr. allora direttore  del Museum of Modern Art di New York, che acquistò dall’artista l’opera denominata Avvenimento #13 R, del 1953, oggi tra quelle esposte a Venezia. 

Di Bacci e dei suoi dipinti, Peggy Guggenheim così scriveva: “la sua pittura è un’esplosione che mette un fuoco lirico nel mondo… sono la bomba atomica su tela”.

Ecco allora spiegato il motivo di quello strano linguaggio tra colore e luce pubblicato in copertina. Ed ecco spiegato perché Venezia c’entra in tutto questo. 

C’entra per un suo artista che ha lanciato la sua visione al mondo, c’entra per una collezionista che ha segnato le pagine della storia dell’arte e che ha fatto di questa città la sua vita; c’entra, in fondo, anche Venezia, perché partendo dal suo grande passato, ha sempre saputo guardare avanti…

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