Con l’autunno tutto sembra rallentare, offrendo una parvenza di pace, di tranquillità, sensazioni oggi, purtroppo, sempre più rare a trovarsi.
Venezia sembra ancor più immergersi nel suo elemento naturale, quell’acqua da dove è nata.
Le prime foschie lagunari e le tenue luci della sera la fanno quasi tornare indietro nel tempo.
E’ il momento di vivere appieno la città attraverso le emozioni che suscita ma anche per tutto ciò che offre attraverso i suoi musei, le sue chiese, i suoi teatri… le sue manifestazioni.
Ecco allora a seguire, come da nostra consuetudine, qualche spunto su un’offerta che non lascia dubbi, per qualità e forza attrattiva.
Partiamo come spesso accade da La Biennale, l’istituzione culturale veneziana per eccellenza, nota nel mondo per una produzione che da oltre un secolo promuove le tendenze delle Arti e della Cultura del mondo contemporaneo.
La Mostra internazionale di Architettura
Oltre che per l’indubbio valore intrinseco va segnalata per il suo ultimo mese di presenza: la 18. edizione chiuderà infatti definitivamente i battenti il 26 di novembre.
Promossa da La Biennale di Venezia questa maxi-esposizione si sviluppa lungo un vasto percorso attraverso la mostra tematica, articolata tra il padiglione centrale ai Giardini, il vasto complesso dell’Arsenale ed alcuni spazi in terraferma.
Il laboratorio del futuro, questo il titolo assegnatole dalla curatrice Lesley Lokko, si presenta come una visione sul prossimo futuro del mondo e sul rapporto tra uomo e ambiente partendo dal quel continente che più di tutti sta attraversando un cambiamento epocale, l’Africa.
L’esposizione comprende come di consueto le Partecipazioni nazionali (quest’anno 63) con singole mostre allestite nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale oltre che nel centro storico. A queste, si affiancano una serie di esposizioni collaterali.
Le Mostre d’Arte
Anche in questo caso il panorama è vastissimo e arricchito nel mese da alcune recenti novità.
Della prima esposizione, Il ritratto veneziano dell’Ottocento, abbiamo appena accennato, vediamo allora delle altre.
Per l’arte moderna – quella del Novecento – spicca la mostra su Marcel Duchamp. La seduzione della copia proposta dalla prestigiosa Collezione Peggy Guggenheim che ci presenta una sessantina di opere realizzate tra il 1911 e il 1968 del celebre artista concettuale, noto per le provocazioni delle sue opere che sconvolgeranno il pensiero dell’epoca.
Si affianca idealmente Marc Chagall. Il colore dei sogni promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.
Aperta presso il Centro Candiani a Mestre la mostra presenta alcuni capolavori del maestro russo del sogno e della fantasia conservati alla Galleria di Ca’ Pesaro assieme ad un nucleo di opere di altri noti autori del Novecento, sempre sul filone tematico dell’artista.
Il Novecento è ancora protagonista, anche se con visioni diverse dalle precedenti, presso l’Istituto Veneto, con la mostra dedicata a Italico Brass che presenta una serie di fascinose vedute di vena impressionista dedicate a Venezia.
C’è poi invece, per chi ama l’arte antica, l’importante mostra sulle opere giovanili di Tiziano presso le Gallerie dell’Accademia (vedi anche a pag.63).
Alla pittura si affianca la fotografia con le mostre Chronorama dagli archivi Condé Nast, di recente acquisiti dalla Fondazione Pinault, a Palazzo Grassi; L’Orizzonte degli eventi con 300 scatti di Paolo Pellegrin vincitore di ben 11 edizioni del prestigioso World Press Photo Award, presentata da Le stanze della Fotografia, a San Giorgio e Ripensare il Paesaggio vs ripensare l’Identità rivolta alla fotografia emergente europea, a Palazzo Fortuny.
Tra le principali esposizioni ricordiamo ancora Icone, opere contemporanee dalla Collezione Pinault a Punta della Dogana; Everybody Talks about the Weather presentata dalla Fondazione Prada a Ca’ Corner della Regina, inedito progetto di ricerca tra arti visive e tempo meteorologico; Vetro boemo: i grandi maestri, opere di sei artisti boemi pionieri della scultura contemporanea, alle Stanze del Vetro, presso l’isola di San Giorgio; A World of Potential con la coinvolgente installazione di Arthur Duff, dedicata alla potenzialità dell’essere umano presso gli spazi delle Procuratie Vecchie e infine, sull’opera dell’innovativo architetto giapponese Kengo Kuma a Palazzo Franchetti.
La Musica e il Teatro
Per la pagina dello spettacolo l’attenzione cade sull’apertura della Stagione del Teatro La Fenice. Presentata con 13 titoli d’opera, uno di balletto e 19 appuntamenti sinfonici, prenderà il via il 24 novembre con la prima dell’opera Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach.
Ancora in calendario del mese per la stagione de La Fenice, ma ospitate al Teatro Malibran, segnaliamo due serate speciali dedicate al balletto per il ciclo Venezia in Danza 2023: “Giselle e altre storie” con i solisti del Gaertner Platz Theater di Monaco, rappresentazione in esclusiva europea, e “Io Maria, Lei Callas” dedicata alla grande soprano nel centenario della nascita, con la Compagnia Tocnadanza di Venezia.
Sempre per gli appassionati di Musica ricordiamo il Festival Luigi Nono, giunto alla sua sesta edizione: a partire dal 7 novembre la manifestazione festeggerà i 30 anni della Fondazione Archivio Luigi Nono dedicata al noto compositore e scrittore veneziano del Novecento. Il Festival che si svolgerà con vari incontri durante tutto il mese sarà intitolato ASCOLTA.
Tra i concerti infine segnaliamo per la Fondazione Giorgio Cini il ciclo Musica a San Giorgio, presso il suggestivo Auditorium “lo Squero” affacciato sulla laguna, con tre serate presentate da Asolo Musica.
Per la prosa, l’attenzione cade invece sul Teatro Stabile Carlo Goldoni che da poco ha festeggiato i suoi 400 anni di attività (1622-2022).
La sua nuova Stagione ripartirà da questo mese con Aspettando re Lear per la regia di Alessandro Preziosi, primo di sei spettacoli d’ispirazione classica che comporranno il cartellone 2023-24.
Seguirà un titolo che contraddistingue la seconda linea d’indirizzo del Teatro che darà spazio e voce alle “Parole del presente” con testi scritti e diretti da artisti contemporanei: aprirà la scena Lucia Calamaro, tra le più talentuose drammaturghe presenti sulla scena nazionale.
Sulla stessa linea si inserisce anche Boomers, l’ultimo testo di Marco Paolini, incentrato, tra realtà e immaginazione, sulla generazione più anziana.
Le Tradizioni
Il mese di novembre annovera uno dei riti più cari ai veneziani: la Festa della Madonna della Salute. Il 21 novembre, da quasi quattro secoli, Venezia celebra un evento che ha segnato la sua storia: la fine della peste avvenuta nel 1631 grazie ad una invocazione fatta alla Vergine Maria, dal Doge e dal popolo, un anno prima.
Una chiesa e una Madonna, raffigurata in un antico dipinto arrivato da Candia (attuale Creta), sono i simboli di quella che ancor oggi l’intera città onora con un pellegrinaggio e un rito senza tempo, quello dell’accensione di un cero alla Vergine, quale ringraziamento e richiesta di protezione.
Nell’occasione, sarà allestito qualche giorno prima un ponte flottante che faciliterà l’accesso dalla zona di San Marco. Si potrà assistere alla messa solenne, visitare la secentesca basilica per ammirare la celebre “Madonna Nera” e le straordinarie opere; fare un giro tra gli affollati banchetti della zona o una passeggiata nei dintorni verso la suggestiva Punta della Dogana e la riva delle Zattere e ancora, assaggiare, in qualche trattoria del luogo, il piatto tipico del momento, la “castradina”. D.R.