I vividi colori dell’alba illuminano la città… a Venezia, si leva così un nuovo giorno. 

L’antico molo di San Marco è ancora deserto. Le gondole riposano nel bacino d’acqua antistante il colonnato di palazzo Ducale.

Sullo sfondo, il profilo dell’isola di San Giorgio con il millenario complesso che ha visto papi ed imperatori. 

E’ l’immagine che abbiamo scelto per aprire questo nuovo numero di un Ospite di Venezia, la piccola guida che da quarantacinque anni accompagna, discreta, il visitatore della città.

Non solo… è questa l’immagine emblematica di un giorno che si apre ad una nuova vita. Quella di una normalità che nell’ultimo anno abbiamo quasi dimenticato e che è mancata a Venezia e, al mondo intero.

Quell’immagine da sogno, di una Venezia nuda, spogliata di quella gente che come una linfa vitale, riempie le sue calli, i suoi campi, i suoi palazzi, presto si è trasformata in incubo.

Oggi, lo speriamo tutti, il momento difficile è passato. 

La città, le sue istituzioni, i suoi cittadini, sono ripartiti per accogliere nuovamente il mondo, con quella maniera, quella grazia, quella bellezza che da sempre vengono riconosciuti a Venezia e che l’hanno resa, per secoli, una delle più illuminate repubbliche della storia.

Venezia riparte… dalla Biennale 

Ripartenza… la parola più ricorrente oggi. 

E Venezia la sua voglia di ripartenza l’ha dimostrata sul campo proprio in questi giorni.

Alberghi, ristoranti esercizi commerciali (dai grandi brand, ai multi-store) fino ai piccoli negozi di artigianato locale hanno riaperto. 

Hanno riaperto anche i musei, anche se alcuni ancora in forma ridotta. 

Ma il vero volano della ripartenza in città è uno, e prende il nome di Biennale di Venezia.

Pur nelle difficoltà del periodo ha continuato nel suo instancabile (e ultracentenario) lavoro di “macchina culturale” presentando in questi giorni il suo corposo cartellone: dalla Mostra internazionale di Architettura fino a quella di Arte cinematografica, nota al mondo come il Festival del Cinema di Venezia.

Ma non è ancora tutto, la ripartenza arriva anche da tre luoghi-simbolo da cui è passata l’intera storia della città: la Basilica di San Marco, finalmente e dopo lungo tempo, riaperta ai visitatori (ad una sua visita dedichiamo un breve testo a pag. 68); il Palazzo Ducale, antica sede del Doge e delle magistrature dello Stato, riaperto al pubblico nei suoi straordinari spazi ad orario continuato (vedi pag. 71); e infine l’antico Arsenale, citato da Dante Alighieri, visibile proprio in questi giorni in occasione del Salone Nautico, evento fieristico internazionale dedicato alla passione per il mare.

Un segnale positivo di ripartenza infine lo vogliamo dare anche noi come un Ospite di Venezia da sempre, dal 1977, vicino a quel visitatore che l’Associazione delle Chiavi d’Oro, fondatrice della pubblicazione, ha voluto considerare per prima, non come semplice turista, ma come “Ospite” della città.

A riguardo, da questo mese di giugno la nostra pubblicazione, pur restando fedele al suo formato e al suo a di “piccola guida”, ha cambiato la sua impostazione grafica rendendola più sciolta e moderna. Non solo, un Ospite di Venezia si è aperto, o almeno, ha iniziato ad aprirsi anche a ciò che avviene attorno alla città: ai tesori e agli eventi di quel territorio che da sempre è legato a Venezia e che si snoda dal Brenta, alla Marca trevigiana, fino alle Dolomiti.

Tutto ciò mantenendo due punti fermi: la gratuità della distribuzione e il consueto formato bilingue.

Uno sforzo certamente non da poco ma che speriamo, anzi ne siamo certi, il lettore apprezzerà.

Chiudiamo questa, per noi doverosa presentazione, con alcuni cenni dedicati a Biennale Architettura,ricordando che nelle pagine a seguire si potranno trovare indicazioni su tutti gli eventi che in questi giorni e, nei prossimi mesi, completeranno il panorama degli appuntamenti in città e non solo.

Spettacolare, coinvolgente, unica. 

Tre aggettivi con cui vogliamo definire questa ultima edizione della Mostra internazionale di Architettura che causa la pandemia ha dovuto spostare la sua data prevista dal 2020 a quest’anno. 

Aperta al pubblico dal 22 maggio e visibile fino al 21 novembre, si ripresenta per la sua diciassettesima volta secondo il classico schema: la grande mostra internazionale – How will we live together? – diffusa in cinque aree tematiche, allestita tra il Padiglione Centrale ai Giardini e all’Arsenale. A questa, partecipano 112 architetti provenienti da 46 Paesi in rappresentanza principalmente di Africa, America latina e Asia.  

Nel suo percorso si inserisce il curioso progetto dedicato al gioco di 5 architetti internazionali – How will we play together? – presentato nella sede di Forte Marghera.

Altro progetto di questa edizione è quello nato dalla collaborazione (ormai quinquennale) con il Victoria and Albert Museum, di Londra che presenta al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale) la mostra Three British Mosques. 

Alla mostra tematica si affiancano poi le cosiddette Partecipazioni nazionali presentate oltre che negli storici padiglioni ai Giardini, in padiglioni e spazi allestiti all’Arsenale e in palazzi del centro storico: in tutto 63 rappresentanze straniere di cui quattro presenti per la prima volta, Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan.

Completano infine la maxi-mostra gli Eventi collaterali, progetti ed esposizioni promossi da enti e istituzioni internazionali, in tutto 17, sparsi nel tessuto urbano della città.

Buon soggiorno a Venezia!

PER SCARICARE LA RIVISTA IN FORMATO PDF O PER VISUALIZZARLA SUL WEB

I Palazzi di Venezia a portata di mano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Indice

Ti può interessare