ITINERARI D'ARTE
TESORI DA SCOPRIRE

Da Venezia a Mestre tre luoghi e tre mostre da scoprire

L'arte a Venezia e a Mestre tre valori, tre occasioni diverse per vivere la città attraverso i suoi eventi e… la bellezza dell’arte.

EGO, ALLA FONDATION VALMONT

… L’arte è l’idea che abbiamo della bellezza che parla ai sensi e alle emozioni.

L’artista è la persona che ha un senso della bellezza e può creare un’opera d’arte.

Così Didier Guillon, imprenditore, curatore, filantropo, collezionista d’arte e artista svizzero-francese, Presidente e Direttore Artistico del Gruppo Valmont, ha interpretato la sua visione sul mondo dell’arte e così, ha scelto Venezia, la città che forse più interpreta l’idea di arte e di bellezza.

Qui, a Palazzo Bonvicini, antico edificio inserito nel fascino labirintico del sestiere di San Polo, a due passi dal celebre museo di Ca’Pesaro, ha creato la sede di Fondation Valmont dedicata alla collezione di proprietà ma, soprattutto, alla promozione dell’arte contemporanea e al sostegno dei giovani artisti.

Qui, Didier Guillon assieme al figlio Maxence con il quale condivide la medesima passione, presenta i suoi progetti espositivi. L’ultimo affronta il complesso tema dell’Ego – da cui il titolo della mostra visibile oggi – interpretato da quattro artisti che hanno preso spunto dalla bellezza eterna e fragile di Venezia.

Ecco allora Carles Valverde in “Composizione di due elementi modulari” dove la nozione di ego viene intesa come individualità della parola società; Didier Guillon con l’installazione intitolata “L’Homme Pensant”, composta da dieci sculture che rappresentano i busti di uomini urlanti; Vangelis Kyris e Anatoli Georgiev con la loro raffinata ricerca intitolata “Abbigliamento Veste dell’Anima” preziosa simbiosi tra fotografia ed elementi di ricamo in tessuto dorato.

“L’ARTE UNISCE IL MONDO” A PALAZZO ALBRIZZI CAPELLO

Indipendentemente dalla tecnologia che oggi gioca un ruolo significativo nell’unire le persone attraverso l’arte, le esposizioni d’arte internazionali rimangono un faro che contribuisce a portare ad una visione condivisa di un mondo migliore, alimentando speranze e ispirazione per il futuro.

Ecco allora negli spazi di Palazzo Albrizzi Capello, elegante dimora veneziana nel sestiere di Cannaregio, una mostra che riunisce un gruppo di artisti internazionali, celebrando così il potere dell’arte di connettere le persone attraverso lo spazio, il tempo e le culture.

Grazie ad un’accurata selezione di opere di artisti provenienti da vari Paesi del mondo, questa mostra dimostra la capacità unica dell’arte di trascendere le barriere linguistiche e riunire le persone in un apprezzamento condiviso della bellezza e della creatività.

La mostra, presentata in occasione di Biennale di Architettura, è stata realizzata da un’idea di Marianna Gnedzilova grazie alla fattiva collaborazione tra Associazione Culturale Italo-Tedesca di Venezia, prestigiosa istituzione diretta da Nevia Pizzul Capello; Osten Art Skopje, associazione diretta da Kornelija Koneska; Progetti OKXSA (Associazione europea per l’interazione e la cooperazione nel campo dell’istruzione della cultura e dello sport) diretta da Oksana Zhudina Bogo e Galleria SNEG di Mosca diretta da Alexander Filippov.

“RIVOLUZIONE VEDOVA” ALL’M9, MUSEO DEL ‘900 DI  MESTRE

Sono molti gli artisti veneziani annoverati tra le pagine della Storia dell’Arte.

Tra quelle dedicate al Novecento c’è Emilio Vedova, pittore e incisore ma anche intellettuale, partigiano e… rivoluzionario. Rivoluzionario per esporre sempre con chiarezza il suo pensiero e per il modo di “fare” arte, intesa come impegno civile.

Ecco allora a lui dedicata, “Rivoluzione Vedova”, un’importante mostra ideata e progettata da Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, coprodotta con M9 – Museo del ’900 di Mestre. Qui, si racconta il punto di vista di questo grande artista mettendo a confronto i visitatori con i capitoli “caldi” della storia recente: dalle macerie della Seconda guerra mondiale agli avvenimenti della politica internazionale che hanno sconvolto il mondo negli anni Sessanta, Settanta fino al Duemila.

Sono centotrenta opere, tra installazioni e lavori a parete che non mancheranno di sorprendere il pubblico per la dirompente forza espressiva e per la sorprendente contemporaneità.

L’allestimento si presenta lungo un percorso con due livelli di lettura: “Da una parte – ha spiegato la curatrice Gabriella Belli – protagonista è la pittura, il gigantismo delle opere, la potenza del segno, la forza della materia e del colore, dall’altra, il resoconto della storia, con una decina di lavori disposti in sequenza cronologica, come tappe di una via crucis laica, sulle bianche pareti perimetrali della sala”.

I luoghi e le mostre