Sono molti gli artisti veneziani annoverati tra le pagine della Storia dell’Arte.
Tra quelle dedicate al Novecento c’è Emilio Vedova, pittore e incisore ma anche intellettuale, partigiano e… rivoluzionario. Rivoluzionario per esporre sempre con chiarezza il suo pensiero e per il modo di “fare” arte, intesa come impegno civile.
Ecco allora a lui dedicata, “Rivoluzione Vedova”, un’importante mostra ideata e progettata da Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, coprodotta con M9 – Museo del ’900 di Mestre. Qui, si racconta il punto di vista di questo grande artista mettendo a confronto i visitatori con i capitoli “caldi” della storia recente: dalle macerie della Seconda guerra mondiale agli avvenimenti della politica internazionale che hanno sconvolto il mondo negli anni Sessanta, Settanta fino al Duemila.
Sono centotrenta opere, tra installazioni e lavori a parete che non mancheranno di sorprendere il pubblico per la dirompente forza espressiva e per la sorprendente contemporaneità.
L’allestimento si presenta lungo un percorso con due livelli di lettura: “Da una parte – ha spiegato la curatrice Gabriella Belli – protagonista è la pittura, il gigantismo delle opere, la potenza del segno, la forza della materia e del colore, dall’altra, il resoconto della storia, con una decina di lavori disposti in sequenza cronologica, come tappe di una via crucis laica, sulle bianche pareti perimetrali della sala”.