Alexandre Desplat: quattro chiacchiere con il compositore premio Oscar

{:it}Vincitore di un Oscar, dententore di innumerevoli nomination all’ambita statuetta, pluripremiato ai più ambiti Awards cinematografici, compositore poliedrico e versatile; Alexandre Desplat è il primo “ospite” di TchakART online.

Alexandre Desplat

Signor Desplat, lei è stato il primo compositore a presiedere la giuria della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia durante la 71. edizione e di consegnare il “Leone d’oro”, uno dei premi più prestigiosi, a Roy Andersson . Che cosa vi è rimasto oggi di quella esperienza?L’invito di Alberto Barbera mi è giunto come una incredibile sorpresa. E gliene sono molto riconoscente, perché mi sono sempre battuto affinché il compositore, terzo autore d’un film, ritrovi un posto oggi perduto. La sua offerta, per la prima volta ad onorare la Musica ed il Compositore in un Festival Storico, non poteva essere rifiutata. Credo che i Festival abbiano la vocazione di aiutare a scoprire o a confermare dei talenti, o dei maestri del Cinema. Essendo la Mostra di Venezia, uno dei più belli appuntamenti al mondo di tutto il Cinema, la Giuria ed io stesso abbiamo scelto nella selezione i soggetti cinematografici che ci son apparsi i più originali, innovativi, coraggiosi. Roy Andersson è un artista il cui lavoro è originale, simile a nessun’altro e il suo “Pigeon…” ci ha convinti che con i suoi 77 anni era giunto il momento che ricevesse uno dei premi più prestigiosi che un regista possa ricevere : il Leone d’Oro.

Secondo lei, perché un gran numero di film selezionati a Venezia alla fine riescono ad ottenere un riconoscimento agli Oscar? – Ciò potrebbe influenzare una produzione nella sua scelta per un festival piuttosto che un altro?
Anche qui è Alberto Barbera che si deve ringraziare perché sa scegliere nella selezione i film di taglia internazionale. Il calendario inoltre, da molto tempo, ha posizionato la Mostra come il primo starter della corsa agli Awards.

Perché la selezione di film a Cannes non ottiene gli stessi risultati? Sono questi due tipi di cinema diversi?
Il fatto che si svolga in primavera è forse una delle ragioni, ma alcuni film premiati a Cannes continuano spesso la loro corsa al “Golden Globe” o agli Oscars, come il recente “ Un Profeta” di Jacques Audiard o “Il Nastro Bianco” e “Amour” di Michael Haneke.

Quali sono i criteri che una produzione adotta nella scelta di un festival? Cannes, Venezia, Berlino, Toronto …?
Confesso di non avere una risposta

Monteverdi, Vivaldi, ovviamente … ma anche Mozart, hanno soggiornato a lungo a Venezia in cerca di stimoli per le future creazioni nelle corti europee fino a … Brian Eno che trova casa qui per trovare l’ispirazione di Euterpe … tutto questo potrebbe far pensare che questa città favorisca la creazione artistica. Cosa ne pensa? Si vedrebbe come “veneziano” … (anche se non molto “anonimo”)?
La magia della Laguna è chiaramente una sorgente d’ispirazione. Potrei effettivamente lavorarci, e quando ero Presidente della Giuria avevo installato uno studio nella mia camera all’Excelsior!

Diventare un compositore per il cinema, è stata una vocazione fin dall’inizio?
Sin da quando fui preso dalla passione per il Cinema mi son focalizzato sulle musiche dei film che mi piacevano ed il desiderio si è concretizzato ascoltando la partitura sinfonica di John Williams per Star Wars. Ma Hermann, Rota, Delerue, o Jarre erano già entrati nella mia vita di musicista cinefilo.

Ci sono opere che l’hanno segnata, o … influenzata durante la sua formazione?
Vedi sopra.

Dobby in “Harry Potter” Maya on plane in “Zero Dark Thirty”: quando si compone un ‘tema’ per un personaggio, la forte identità musicale che lei magistralmente crea, la ottiene anche ispirandosi al suo interprete, parlando con lui, o il regista è il vostro unico interlocutore?
No. È veramente il regista che guida i “posti” artistici del film , di cui faccio parte quale compositore. Ma a volte i produttori possono avere pure loro una voce in capitolo, più distanziata, che conviene integrare.

“Pets”, “Fantastic Mr. Fox” … questi sono due film d’animazione con un target completamente diverso. Per comporre la colonna sonora usa una linea d’approccio anch’essa diversa?
Due estetiche completamente differenti. Lo stop motion nell’Universo dettagliato, preciso e singolare di Wes Anderson è una musica molto intima, su misura con le piccole bambole che sono i personaggi.
In Pets, una animazione pura, con una virtuosità sinfonica e jazz mi ha permesso di giocare con i codici dei film della mia infanzia di Disney, Warner o di Tex Avery e i loro compositori come i fratelli Sherman, Carl Stalling o Scott Bradley.

DSCN0535

Si è ritrovato dall’altro lato della telecamera come attore in “Monuments Man”, è stata un’esperienza che le piacerebbe ripetere?
SI !
Soprattutto con degli amici come George (Clooney) e con Matt (Damon) che mi danno la battuta! Bene, confesso che mi sarebbe piaciuto avere una scena anche con Cate Blanchett.

The Light Between Oceans” (in concorso a Venezia73) è tratto da un un bellissimo e poetico libro di Stedman. Per creare la colonna sonora ha avuto bisogno di leggere il libro per tradurre sullo schermo tutta la sua potenza drammatica e l’atmosfera sospesa, o si è fatto trasportare dalle immagini di Derek Cianfrance?
Non ho letto il libro per questo film. Lo scenario era già finito e ciò a volte può creare confusione o una specie di delusione. La messa in scena di Derek è assolutamente magnifica e spero che il pubblico e la giuria della Mostra ne siano sensibili.

Tra i film più attesi sul grande schermo quest’anno c’è “Pastorale americana”, tratto da un’opera di P. Roth. Cosa può dirci su questo film, e … su questo romanzo?
Quello l’avevo letto appena uscito. Una storia molto forte, una visione tragica e molto emozionante e commovente della famiglia americana ideale, ma che si rivela universale.
Come prima prova da regista, Ewan (McGregor) ha dimostrato un’incredibile padronanza.
È un artista completo, d’una grandissima sensibilità e credo che ci sorprenderà durante questo nuovo capitolo della sua carriera.

Può dirci qualcosa sulla colonna sonora di “Rogue One: A Star Wars Story”? Ha dovuto confrontarsi con lo “spettro” di John Williams?
No comment. Confidentiality agreement.
Posso giusto dire che presto registreremo con la mia orchestra preferita la LSO.

Per concludere, lei ha vinto un Oscar ed è stato nominato ben sette volte per l’ambita statuetta, per non parlare dei numerosi altri riconoscimenti che corroborano il successo della sua carriera, vorrebbe dare deiconsigli ai giovani a cui piacerebbe seguire il vostro esempio?
Scrivere musica. Ascoltare musica. Divorare Cinema, Letteratura, Arti plastiche, Arte in generale, e ancora e ancora…

I Palazzi di Venezia a portata di mano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Indice

Ti può interessare