Al museo di Storia Naturale di Venezia G. Ligabue i reperti donati a Venezia dall’esploratore
Quest’anno con la ricorrenza del 150° anniversario dalla morte dell’esploratore, musicologo, geografo, etnografo, collezionista e patriota italiano Giovanni Miani (1810 – 1872). l
Giovanni Miani come studioso visita le capitali e le università europee dove approfondisce gli studi scientifici e la ricerca musicologica con l’intento di redigere un’enciclopedia della musica mondiale.
Viene imprigionato ed esiliato per aver preso parte ai moti rivoluzionari del 1848.
Giovanni Miani e le spedizioni alla scoperta delle sorgenti del Nilo
Giovanni Miani é famoso per essere stato tra i primi a intraprendere spedizioni nel 1859 e nel 1861 alla scoperta della sorgente del Nilo. Lungo il suo cammino raccolse 1800 manufatti: armi, strumenti musicali, tessuti, utensili di uso quotidiano appartenenti a vari gruppi etnici di grande finezza e che Giovanni Miani donò alla città di Venezia. La Biblioteca del Museo di Storia Naturale G. Ligabue ospita le mappe, gli archivi e i diari, parzialmente pubblicati nel 1865.
L’Africa subsahariana e i territori inesplorati
Durante il periodo di rivalità tra le nazioni europee per l’egemonia sui nuovi territori dell’Africa subsahariana ancora inesplorati, Giovanni Miani esploratore ottiene il sostegno di Napoleone III per la sua prima spedizione verso il continente.
Nonostante i terribili disagi durante questa esplorazione per le malattie, i compagni di viaggio inaffidabili e pericolosi, Giovanni Miani raccoglie oggetti e informazioni di eccezionale valore scientifico ed etnografico.
Forse il reperto più noto che Giovanni Miani trova è la mummia di una sacerdotessa dei coccodrilli.
Le descrizioni annotate nei diari dell’esploratore, per quel che concerne l’uso e la funzione di ogni oggetto raccolto sono dettagliate. Ad esempio per gli strumenti musicali indica i suoni prodotti, come e in che occorrenze vengono suonati.
Per avere informazioni sulla possibilità di una visita al Museo con una guida autorizzata scrivere un messaggio WhatsApp allo 041 52 20 848